giovedì 29 luglio 2010

Piove


La sveglia suona presto. Come sempre. Come tutti i giorni.
Mi alzo e mentre vado in cucina per fare colazione vedo dalle finestre di salotto un cielo  grigio. Di un grigio intenso da come non lo vedevo da mesi ormai.
Ma sia coperta che sgombra da nubi la mattina è sempre la stessa: una mattina di merda.
Mi domando se sia lecito tornare a casa da quello che in gergo si chiama "lavoro"/sfruttamento estivo e avere solo la forza coprirsi il viso con le mani per poi ritrovarsele umide.
Mi ripeto che non me la devo prendere, che non mi devo sentire offesa quando ogni giorno ti insultano alle spalle perchè come mi dicono in casa: "il lavoro te lo sei scelto te! sapevi come andava a finire!" "questi non sono problemi! i veri problemi sono altri!".

Mi domando se un semplice lavoro estivo possa strizzarti il cervello come una spugna tanto da non riuscire a completare il VERO lavoro, quello per il quale hai dato anima e sangue.


Continuo a guardare dalla finestra di camera. Prima o poi smettrà di piovere.






Basta Così
C.H.

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