martedì 6 ottobre 2020


il telefono mi ricorda questa foto scattata il 6 ottobre 2012. 

Otto anni fa.

Foto scattata in "quel posto che chiamo casa".  L'aria autunnale mista al calore del sole, il colore del cielo che si confonde quasi con quello del mare e un omino che raccoglie i nicchi (arselle ndr). Immagine che mi scalda, mi rassicura...chissà cosa stavo pensando in quel momento, quali erano le mie preoccupazioni e le mie felicità. Riuscivo a sentirmi abbracciata, a farmi bastare lo stare lì, in quel momento. Davanti al mare. 

8 anni: quante cose sono successe e cambiate... per fortuna, dico io. L'avanzare dell'età e gli avvenimenti portano più consapevolezza, questo dovrebbe essere una regola generale, credo. Il mio voler essere indipendente (scostante, poco sicura di sè, inesperta) e anche il caso, non mi ha portato a legarmi a nessuno o almeno non come avrei desiderato. 

 Ma legarsi a chi? quello doveva succedere ben prima di 8 anni fa... sono quelle cose che poi scadono se non le consumi prima. Ormai è sempre più difficile, parlano i fatti eh non è che lo dico io e basta. Dovrei dire che sono sufficiente così, che prima di tutto dovrei bastare a me stessa che poi  quello che VERAMENTE sto facendo adesso e il resto si fotta, non sa che si perde (ahahhah ). Poi "ci sono cose che succedono un giorno all'improvviso"  e ti immergi e ti abbandoni in quello che mai avevi avuto, un qualcosa a cui poter aprire le porte dell'anima ma poi la realtà ti bussa alla tua di porta e ti consegna una bella lettera come a c'è posta per te (credo) la apri è c'è scritto:

"cazzo piangi cogliona! tutto era chiaro già da subito "

Si è vero, piango ancora. Le persone possono andare e venire, nessuno può innamorarsi di una persona che non ci è mai stata al 100%.  Anche se sono stati bei momenti nei momenti in cui è "stata", rimane però il ricordo di quello che lasciano, anzi di quello che ti ricordano: di non essere mai abbastanza (per loro o per gli altri in generale). Non ne faccio una colpa. Non è di nessuno alla fine: siamo fatti del nostro passato purtroppo/per fortuna.


E niente, oggi sono fisicamente lontano dal punto dove ho scattato quella foto 8 anni fa.  E va bene così. :)

PS

Il dolore non ha una scala oggettiva, soprattutto quello profondo dell'anima. NON ESISTE un dolore più grande di un altro ognuno ha la sua scala di dolore. C'è chi può provare un  dolore immenso perché gli si è seccato il cactus e a chi invece non versa neanche una lacrima per la morte di un nonno. 

 

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