giovedì 21 febbraio 2013

This is My Story




-Che cosa ti ha detto il dottor Thurner figliolo? Se ho capito bene, avete fatto una bella chiaccherata.
-Sì. Altroché. Sono stato nel suo ufficio un paio d'ore come minimo.
-Che cosa ti ha detto?
-Oh...be', che la vita è una partita e via discorrendo. E che va giocata secondo le regole. E' stato gentile, però. Voglio dire, non ha perso le staffe ne' niente. Ha solo continuato a parlare della vita che è una partita e vi discorrendo. Lei sa bene.
-La vita E' una partita, figliolo. La vita è una partita che si gioca secondo le regole.
-Sì professore. Lo so. Questo lo so.
Partita un accidente. Una partita. E' una partita se stai dalla parte dove ci sono i grossi calibri, tante grazie - e chi lo nega. Ma se stai dall'ALTRA parte, dove di grossi calibri non ce n'è nemmeno mezzo, allora che accidenti di partita è? Niente. Non si gioca.
"Il giovane Holden" SALINGER

Questo è per me. Solo per me. Per chi non ha ne' perso e ne' vinto. Ha solo sbagliato a giocare. E non ha avuto "allenatori" su cui contare. Avere un titolo accademico non serve a nulla. 
Se poi non sai come giocare.

Io mi chiedo se chi millanta che si è fatto da solo sia consapevole di quello che dice. Perché secondo me dietro c'è sempre qualcuno che ti sostiene (che tu ne sia consapevole o meno). A volte basta che qualcuno ti dica "ce la puoi fare". Per alcuni è la normalità ma per altri non è la regola. E' l'eccezione.




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