sabato 6 giugno 2009

Citazioni da giardino (non da salotto) #3

<<Stavamo di nuovo pensando alla ragazza che si era seduta sulla statale di notte e, con la testa nascosta frale mani, attendeva l'urto di una macchina.
Dissi:"Cercavo di spiegarti che in ognuno di noi è iscritta la ragione delle nostre azioni, ciò che i tedeschi chiamano Grund, fondamento; quel codice a mio avviso ha carattere di metafora. Senza una immagien poetica non puoi comprendere la ragazza di cui stiamo parlando. Ad esempio: va per la vita come per una valle; ad ogni istane incontra qualcuno e gli rivolge la parola; ma la gent la guarda senza comprendere e va oltre, poichè la sua voce è così debole che nessuno la sente.
Me la figuro in questo modo e sono sicuro che anche lei si vede così: come una donna che va per una valle fra gente che non la ascolta. Oppure un'altra immagine: è nell'affolata sala d'attesa del dentista; nella sala entra un uomo paziente, va verso la poltrona sulla quale lei è seduta e si siede sulle sue ginocchia; non l'ha fatto con intenzione ma perchè ha visto la poltrona vuota; lei si difende, agita le braccia, e grida: "Signore! Ma non vede! Il posto è occupato! Ci sono seduta io!", ma l'uomo non la sente, si è messo comodo sopra di lei e chiacchera allegramente con un altro paziente in attesa. Sono due imagini che la definiscono, che mi permettono di comprenderla. Il suo desiderio di suicidarsi non è stato provocato da qualcosa che era venuto dall'esterno. Era piantato nel suolo del suo essere, lentamente era cresciuto e sbocciato come un fiore nero (...). Il desiderio di autodistruzione era cresciuto lentamente e un giorno lei non ha più potuto resistere. Le ingiustizie che subiva erano suppongo, piuttosto piccole: la gente non rispondeva al suo saluto; nessuno le sorrideva; aspettava in fila alla posta e una donna grassa le dava una spinta e andava avanti; lavorava come commessa di un grande magazzino e il direttore l'accusava di comportarsi male con i clienti. Mille volte aveva potuto opporsi e gridare, ma on si era mai decisa a farlo, perchè aveva una voce debole che nei momenti di rabbia vacillava. Era più debole di tutti gli altri e veniva continuamente offesa. Quando su un uomo si abbatte il male, l'uomo lo riflette sugli altri. Questo si chiama conflitto, lite, o vendetta. M a l'uomo debole non ha la forza di riflettere il male che si abbatte su di lui, la propria debolezza lo offende e lo umilia e di fronte ad essa è assolutamente indifeso. Non gli resta altro che distruggere la sua debolezza insieme con se stesso. E così è nato nella ragazza il sogno della propria morte."
Continuai: "La morte che lei desiderava non sembrava una sparizione, ma un buttar via. Buttar via se stessa. Non era soddisfatta di un solo giorno della sua vita, di una sola parola che aveva pronunciato. Portava via se stessa per la vita come qualcosa di mostruoso, che odiava e di cui non era possibile liberarsi. Per questo desiderava tanto buttarsi via, come si butta via la carta spiegazzata, cime si butta una mela marcia.">>





Miilan Kundera "L'immortalità"



Io mi sento la metafora di quella ragazza

Basta così
C.H.

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