venerdì 29 gennaio 2010

Facts of Life








Tra poco meno di un mese saranno 3 anni.
Ma la piaga che porto continua a sanguinare, non accenna a cicatrizzare e quando lo farà la cicatrice che ne deriverà non mi abbandonerà mai.

Compagna di studi e di vita, eri e sei sempre un modello per me.
Avevi sempre una parola buona per tutti, eri umile,  eri brava in tutto, nel disegno, nel suonare il pianoforte, e soprattutto negli studi. Non hai mai mollato, eri sempre curiosa di sapere. Fino all'ultimo.  
Il giorno prima del ricovero in ospedale per il trapianto di midollo eri in facoltà ed è lì che ti ho visto per l'ultima volta.
Io non rimpiango nulla, ti sono sempre stata vicina. Ma eri tu la più forte di tutti. Hai convissuto con la tua malattia per 4 anni senza mai lamentarti, senza mai dirlo a nessuno. Volevi essere come tutti gli altri. Poi è arrivato il giorno in cui sei stata "costretta" a dirlo poiché di lì a poco avresti perso tutti i capelli. Mi ricordo: stavamo studiando in camera tua e dopo aver chiuso i libri dicesti:"ti devo raccontare una cosa..quando avevo 18 anni.." e non ti feci finire la frase perché scoppiai a piangere; e tu ti alzasti e mi mettesti una mano sulla spalla; la mia debolezza crollò dinnanzi alla tua forza.  Io sapevo..io sapevo da più di un anno cosa avevi: quando sei stata ricoverata per 3 settimane per una "sospetta" meningite tua madre un giorno venne a casa mia preoccupata che quella non fosse solo meningite e raccontò tutto. E' stata dura mantenere questo segreto per tutto quel tempo nascondendolo agli altri e soprattutto a te.
Ma il peggio è stato pensare a come mi sono comportata prima di saperlo; magari mi lamentavo per delle cazzate e tu non mi hai mai mandato a cagare e anzi eri sempre pronta ad ascoltarmi e a darmi consigli; oppure penso a tutte le volte che ogni tanto ti vedevo "assente" e non ti ho mai chiesto il perché.
E’ difficile riassumere tutto quello che abbiamo passato in poche righe, le serate a studiare tutti insieme, i pomeriggi a casa tua, i tirocini, tante troppe cose per dimenticare.
Tengo ancora i tuoi messaggi nel cellulare. Messaggi che dimostrano la stima e l’affetto che avevi nei miei confronti. E non erano solo parole, tu lo dimostravi coi fatti. Chiamavi anche solo per dire: “come stai?”; e diciamocela tutta: pochi sono i veri amici che lo fanno.
Poi è arrivato l’ultimo periodo. Il trapianto di midollo da donatore era l’unica speranza che era rimasta. Quando sei entrata  nella stanza sterile ti ho subito chiamata. Ti raccontai cosa era successo in facoltà e tutti gli spettegolii del caso. La tua voce  era contenta,  e ridevi.
Man mano che i farmaci facevano effetto non riuscivi più a parlare, ma non smisi di chiamarti, cosi quando telefonavo mi  facevo salutare da tuo padre che era lì in stanza con te.  E così è stato. Fino all’ultimo.


 


A 22 anni certe cose non le accetti, ma forse neanche tra 100 anni; mi è stato detto “sii forte come lei, promettimelo” ma ancora non ho mantenuto la promessa.
Tutto questo è per dire che la vita a volte sembra prenderti in giro. Mette sul tuo cammino tante persone e solo quando succedono cose del genere capisci la fortuna che ho avuto , non per il fatto di essere rimasta su questa  terra ma per ben altro…
Ti ho detto cose che non ho detto mai a nessuno, amica mia, adesso però mi manca il tuo appoggio , la tua accoglienza…so  che mi sei sempre vicina, ma mi manchi lo stesso.

Questi sono i fatti della vita.







3 commenti:

giannierre ha detto...

...un abbraccio!

gattosecco ha detto...

a volte ci sentiamo piccoli ed inadeguati fi fronte a certe vicissitudini della vita e a certe persone.

Ma non sminuirti senza motivo. Se questa persona confidava in te è perchè aveva visto quello che di buono c'è in te. Magari piegati, ma non spezzarti, per nessun motivo.

ChemicalHarvest ha detto...

..un commento del genere non può far altro che rendermi piacevole la giornata..grazie..